
Google Maps è una delle caratteristiche più ricercate dai programmatori per arricchire le proprie app mobile di funzionalità utili nel quotidiano. Inserire una mappa in un’app Android o un sito web, fornita di dettagli e caratteristiche anche avanzate non è particolarmente complesso: basta seguire le indicazioni della documentazione e applicare quanto indicato.
Recentemente, le API collegate alle mappe più famose del mondo si sono arricchite di nuove funzionalità di previsione del traffico. Come spiegato dal team che ha curato il progetto, il sistema sfrutterà un modello predittivo che farà leva su dati storici per effettuare supposizioni sulle condizioni di traffico future. Potrà, tra l’altro, essere specificato un traffic_model da scegliere tra tre alterative:
- optimistic quando un eventuale ritardo dell’utente non crea problemi o addirittura può essere un vantaggio. Ad esempio, si pensi ad un sistema di domotica che accende il riscaldamento domestico in attesa che il padrone di casa faccia ritorno: un eventuale ritardo al limite farebbe trovare un clima ancora più temperato;
- pessimistic: da usare quando il ritardo può avere conseguenze gravi. Pensiamo all’utente che deve arrivare per tempo all’aeroporto per non perdere il proprio volo;
- best_guess: quando si vuole ottenere una stima più accurata possibile.
Lo sfruttamento di tali API può seguire due vie:
- le Directions API, già molto utili per richiedere l’indicazione di percorsi stradali idonei a percorrere una tratta specificando anche la modalità di spostamento (in auto, a piedi, etc.);
- le Google Maps Distance Matrix API, specializzate in calcoli su distanze e tempi di percorrenza verso destinazioni multiple.
I link sopra riportati proiettano velocemente il lettore verso le pagine della documentazione ufficiale dove si può iniziare subito a sperimentare. Le modalità non sono proibitive per chi ha già esperienza di programmazione in Rete: una volta ottenuta una API KEY, si può risolvere il tutto con chiamate REST che restituiscono dati in JSON o XML oppure sfruttando apposite librerie client per i vari linguaggi.
Quindi, buona sperimentazione!
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