PostgreSQL è uno dei DBMS relazionali che ha fatto più scuola nel settore. Esiste dagli anni ’70 e si è sempre sforzato di essere al passo con i tempi, includendo – nelle versioni più recenti – anche tipi di dato che lo avvicinassero al mondo NoSQL. I numeri delle statistiche lo proclamano come una delle soluzioni per la persistenza di dati più diffuse al mondo anche se non ai livelli di Oracle, MySQL o Microsoft SQL Server.
Il servizio di cui parliamo in questo post si chiama PostgREST e permette di trasformare direttamente un database PostgreSQL in un servizio REST, esponendo i suoi dati sotto opportune API.
Essenzialmente, è necessario predisporre un database PostgreSQL ed installare PostgREST seguendo le istruzioni relative alla modalità preferita.
Una volta avviato il server, le tabelle del database diverranno gli endpoint del servizio REST e vi si potrà interagire evitando tutto il lavoro necessario alla creazione di uno strato di operazioni CRUD.
In pratica, quello che PostgREST fa è trasformare una chiamata di rete nella corrispondente attività del linguaggio SQL. Inoltre, i dati scambiati potranno essere in CSV, il corrispondente naturale delle tabelle nel formato testuale: ciò eviterà di dover affrontare conversioni da e verso formati come JSON e XML.
Un servizio simile va sicuramente provato. La sua duttilità dimostra come con semplicità si possa alleviare di molto il lavoro dello sviluppatore dal lato backend, offrendo una soluzione basata su uno dei più solidi DBMS della storia. Nella documentazione ufficiale si potranno inoltre trovare approfondimenti riguardanti soprattutto gli aspetti di sicurezza e performance.
E voi avete mai provato soluzioni simili per i vostri servizi REST ? Commentate e fateci sapere!











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