
Nonostante il Web si sia trasfomato mille volte negli ultimi vent’anni, il protocollo dominante della sua infrastruttura, HTTP, è rimasto fermo alla versione 1.1 esistente da più di tre lustri. Ultimamente però il lungo lavoro di ricerca – derivato in buona parte da quello che Google aveva svolto per il protocollo sperimentale SPDY – hanno portato alla definizione delle specifiche HTTP/2 che presto detteranno i tempi della Rete del futuro prossimo.
Ecco una carrellata delle sue caratteristiche principali:
- i messaggi scambiati tra client e server saranno codificati in binario. Ogni messaggio (ad esempio, una richiesta o una risposta HTTP) potranno essere spezzettati in porzioni – dette frame – più piccole rispetto al passato;
- push da parte del server: si possono inviare più risposte in tempi diversi in corrispondenza di una singola richiesta del client;
- controllo del flusso a livello applicativo per ottimizzare la gestione del traffico: ciò oltre che un miglioramento è anche una conseguenza del fatto che la codifica binaria dei frame di cui si è detto impedisce l’utilizzo della medesima funzionalità già presente nel protocollo TCP.
Come sarà la Rete del futuro? Più veloce sicuramente e buona parte del merito sarà proprio di HTTP/2 e delle ottimizzazioni che porta con sè frutto di quindici anni di incubazione.
Nei prossimi articoli vedremo, esempi di utilizzo di questa nuova opportunità sia client che server.
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