
In questo sito, attento a tutte le principali tendenze dello sviluppo web e mobile, spesso viene nominato il linguaggio Python o vengono citati strumenti basati su di esso. L’installazione del linguaggio sul proprio sistema operativo (qualunque esso sia) è molto agevole grazie ai pacchetti distribuiti dal sito ufficiale del progetto, ma bisogna notare che persiste da alcuni anni (e continuerà a persistere) la disponibilità di due versioni non compatibili tra loro: una derivante da Python 2 che ormai si è attestata definitivamente alla 2.7 ed una evoluzione di Python 3 che attualmente equivale alla 3.6.
Se si installa Python direttamente tramite il sito Internet si può scegliere la versione di cui si ha bisogno considerando sempre che la 2.7 ormai riceve solo correzioni di bug e può essere utile per il mantenimento o l’esecuzione di progetti già esistenti mentre per progetti nuovi o attualmente in sviluppo nonché per l’apprendimento del linguaggio è necessario rivolgersi alla versione più recente di Python3.
Per installare Python su Windows è sufficiente scaricare il pacchetto presente sul sito ufficiale e avviarlo: sarà possibile anche selezionare una checkbox che autorizzerà il programma di installazione ad inserire direttamente l’interprete Python nel path di sistema, l’elenco delle cartelle in cui vengono cercati i comandi digitati nella finestra di prompt.
Sui sistemi Linux e Mac, solitamente Python si trova già installato e per verificarlo è sufficiente aprire un terminale e digitare il comando:
> python
Questo mostrerà un prompt interattivo in cui si potranno inserire direttamente comandi in questo linguaggio. Qualora ci venisse risposto che il comando python non esiste possiamo provare
> python3
Ad esempio, nella versione Ubuntu Server 16.04 esiste solo il comando python3 e fornirà la versione del linguaggio 3.5.2.
Su distribuzioni non recentissime (ma neanche di troppi anni fa) probabilmente sarà installato solo Python 2.7 ed in questo caso converrà installare anche la versione 3.x attuale, sempre ricordando però che queste non sono compatibili tra loro pertanto al momento del lancio di un programma in Python sarà necessario utilizzare l’interprete nella versione corretta.
Una volta certi di avere a disposizione il linguaggio, si potrà aprire il terminale e digitare il nostro primo comando in Python:
> print("Hello Python!")
che stamperà la stringa Hello Python!. Già nell’uso del print con parentesi si riconosce la sintassi della versione 3: in Python2, infatti, print non era una funzione bensì uno statement pertanto non necessitava di alcuna coppia di parentesi.
Python spazia in tutti i campi dell’informatica ed è un’ottima scelta in tanti campi tra cui sviluppo si servizi web, API REST o backend per il mobile: noi ne parleremo ancora molto e voi, se non lo conoscete, sperimentatelo e lasciatevi conquistare.
Alla prossima!
No Responses to “Python: installazione e versioni disponibili”