Ciao a tutti, in questo preciso momento vi scrivo da Reading, Regno Unito, una piccola cittadina a 30 minuti di treno da Londra (dove abito e lavoro) mentre presenzio alla NSConference, probabilmente una delle conferenze più interessanti sul tema programmazione iOS e Mac offerto dal panorama Europeo. Ho pensato fosse buona cosa condividere con voi che ci seguite i momenti più salienti di questo evento.
Sul palco sono saliti e saliranno, sviluppatori provenienti da tutto il mondo, i quali offriranno spunti per interessanti argomenti sul mondo della programmazione iOS e Mac OS.

Quest’oggi ho avuto l’onore di assistere ad una delle più interessanti presentazioni a cui abbia mai avuto modo di partecipare, con protagonista Mike Lee (@bmf in Twitter) vestito in modo bizzarro che ci parla di un argomento intitolato “Apps that don’t suck”. Nella sua presentazione ha mostrato il famosissimo gioco “Trism”, uno dei primi successi dello store e ha illustrato come una pessima User Inferface possa infastidire l’utente finale, che in fine dei conti è il nostro potenziale cliente.
La seconda presentazione è stata a cura di Jonathan Dann e aveva come tema principale quanto sia elementare programmare quando si riesce a focalizzare il giusto obiettivo, usando un semplicissimo “if” come esempio. Quando costruiamo una condizione nel nostro programma, ci stiamo facendo la domanda corretta? Stiamo scrivendo la condizione corretta? Dopo questa presentazione ci penserò un paio di volte prima di usare il costrutto ‘if’.
La terza presentazione è stata di Dave Abbey, sviluppatore di “UK Train Times” sul tema del Voice Over. Attualmente pochissime applicazioni supportano il Voice Over, strumento potentissimo che ha destato lo stupore di molti sviluppatori in sala durante l’esempio (me compreso, sinceramente) che permette alle persone cieche di usare l’iPhone in modo rapido e molto pratico. Se non avete mai buttato un occhio al Voice Over forse è tempo di farlo, consigliato!
La quarta presentazione della mattinata è stata curata da Graham Lee ed era incentrata sul criptaggio dei dati. Apple fornisce dei metodi molto basici, ma efficaci nella maggior parte dei casi, per criptare i dati all’interno delle nostre applicazioni. Nel caso in cui i nostri dati siano sensibili (password, dati bancari, transizioni, ecc…) è necessario adottare una sicurezza maggiore, ecco perchè bisogna fare molta attenzione allo storage dei dati (anche usando CoreData o un database SQL lite). Se volete approfondire l’argomento date un occhio a AESCrypt… e seguite Graham Lee in Twitter (@iamleeg).
La pausa pranzo è stata poco producente, lunga coda al cibo che, pensando allo stereotipo che dice che il cibo inglese non è un granchè, non ha riservato grosse sorprese 😛
Quinta presentazione tenuta da Colin Wheeler (@cocoasamurai) sul mondo di Instruments, una panoramica molto interessante sulla configurazione degli shortcuts per questo utile strumento. Una frase che mi ha colpito molto: “Praticamente Instruments è GarageBand, ma per lo sviluppo”. Passata la prima parte d’introduzione, si è passati alla configurazione di un ambiente molto potente di debug, usando DTrace nel simulatore (attualmente non funziona sul device) per le sessione di debug più approfondite.
Saltando la presentazione (interessantissima) di Kevin Hoctor riguardo l’Indie Business, è salita sul palco l’unica donna del lunedì che ci ha mostrato l’evoluzione grafica delle applicazioni, partendo con esempi datati 1995 e di come l’Interfaccia Grafica si è pian piano evoluta nel tempo, arrivando a quella che conosciamo oggi, ovviamente focalizzandosi sul mondo Mac OS X e iOS. Oltre a questo, la presentazione si è focalizzata sulla differenza che intercorre tra l’idea di usabilità dell’utente e quella dello sviluppatore. Molto spesso i punti di vista sono molto distanti e trovare un “très d’union” é molto difficile. Questo è certamente l’intervento che più mi ha fatto riflettere per quanto riguarda il design di una app.
Infine, è salito sul palco John Fox che ha parlato di Cappuccino e Objective-J, monto interessante per quanto riguarda le web-app. Se avete tempo buttateci un occhio, ne vale veramente la pena!
Per oggi è tutto, tempo di chiudere Safari ed andare a fare un paio di chiacchiere al pub per concludere questa interessantissima giornata. Prima di lasciarvi, però, vorrei condividere con voi una perla di Mike Lee: “Una app è pronta per l’App Store quando Apple la rilascerebbe sotto proprio nome”.
7 Responses to “NSConference: diario di bordo | Day 1”
22 Marzo 2011
wavemotioncool
22 Marzo 2011
ittagliaHahaahah l’ultima frase è veramente bella!! Avrei voluto esserci anche io!!
24 Marzo 2011
NSConference: diario di bordo | Day 2 | devAPP[…] Collabora « NSConference: diario di bordo | Day 1 […]
24 Marzo 2011
LuigiCi sono i video degli interventi?
24 Marzo 2011
gomoliakoi video degli interventi saranno disponibili in un paio di settimane. Tutti gli interventi sono stati registrati 🙂
24 Marzo 2011
NSConference: diario di bordo | Day 3 | devAPP[…] cosa è accaduto nelle prime due giornate niente paura, vi posto i link diretti agli articoli: Day 1, Day 2. Detto questo, passiamo con il racconto dell’ultima giornata: il Day […]
24 Marzo 2011
NSConference, la mia avventura[…] NSConference: diario di bordo | Day 1 […]