Dopo aver passato la serata del day 1 con i simpatici componenti della Shiny Frog (con base a Parma), il day 2 è iniziato con un’interessante presentazione dedicata al design per sviluppatori, con Dave Wiskus, designer di diverse applicazioni a tema sportivo in America. Gli esempi citati da Dave sono stati tutti di applicazioni che sono presenti “out of the box” in iOS, incredibile, inoltre, la notevole differenza di design tra l’app Mappe e Bussola. Nonostante usino entrambe componenti basici nelle loro UI, la prima ha un design completamente basico, la seconda, la bussola grafica, ha un design decisamente molto più elaborato.. ed ovviamente anche un funzionamento molto più complesso. La presentazione è poi proseguita con qualche consiglio, come ad esempio fare attenzione al design dell’applicazione, ma soprattutto allo studio dell’icona, il biglietto da visita di ogni applicazione.

Il secondo intervento del day 2 è stato incentrato sul parsing e sullo scanning di stringhe, con un bell’ingresso da parte di Uli Kusterer: UTF8, se non compreso, può diventare WTF8… geniale! Passata la prima parte ironica, la presentazione è poi proseguita con un’interessante panoramica su come gestire il testo nelle applicazioni, finendo con la gestione dei testi nei giochi.
Terza presentazione a cura di Jonathan Freeman (@widgetpress) sulla comunicazione tramite Bonjour tra iOS e Mac OS X. Pochi sviluppatori in sala hanno integrato funzionalità di comunicazione tra Mac OS X e iOS via Bonjour e proprio per questo è stata una delle presentazioni che ha riscosso maggior interesse. Una rapida carrellata di regole sulla gestione dei domini, sulla registrazione dei terminali in bonjour, ecc… per poi arrivare all’esempio pratico: un simulatore di corsa di cavalli. Jonathan Freeman ha distribuito (via GitHub) il client iPhone di un gioco prototipo che lui stesso ha creato per l’occasione. In pratica si doveva premere il nome di uno degli speaker sul proprio telefono e si poteva vedere sul Mac (server), sul palco, la posizione dell’avatar dello sviluppatore. Più la gente cliccava lo speaker, più esso si muoveva veloce verso il traguardo. Divertentissimo!
Il quarto intervento di Trevor Squires lo devo saltare, perchè per capire il concetto espresso, bisognava essere presenti, posso solo riassumere quanto proposto così: “Imparate dagli idioti e dai maniaci”.
Anche oggi, dopo la quarta presentazione, pausa pranzo. Niente da registrare, cibo più o meno come quello di ieri, niente di eccezionale purtroppo.
Passata la pausa ecco Tim Isted che ha presentato la parte che più mi ha colpito dell’intera giornata, un tema di difficile comprensione anche per uno sviluppatore navigato: debuggare codice Assembly. Quando facciamo il debug delle nostre applicazioni Mac OS X o iOS, spesso finiamo in errori banali che non riusciamo a comprendere, tanto da pensare che il problema arrivi da Apple e non dal nostro codice. Ecco che i consigli di Tim ci vengono in soccorso, molto abilmente ci spiega come debuggare il codice Assembly seguendo un paio di regole dopo aver capito le istruzioni base. Con un po’ di pratica è infatti possibile imparare ad interpretare quelle file di caratteri e brevi istruzione che a primo impatto sebrano non aver alcun senso, ma che in realtà nascondono dentro di se tutto ciò che realmente fa il nostro device a runtime. A riguardo v’invito a leggere le seguenti note: iOS Debugging Magic e Mac OS Debugging Magic.
Arriva il turno di Daniel Jalkut che illustra un paio di regole fondamentali per il supporto agli utenti una volta rilasciata l’applicazione e come comportarsi per risolvere eventuali problemi.
L’ultimo tema del day 2 è stato infine presentato da Saul More e trattava Mac Ruby, un’implementazione di Ruby sopra il core di Mac OS X, finezze tecniche solo per i più “geek”.
Anche per questa seconda giornata è tutto, a domani per l’ultimo giorno di conferenza!
Saluti da Reading!
One Response to “NSConference: diario di bordo | Day 2”
24 Marzo 2011
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